Accademici su Arbiter – 23
15 Luglio 2024Stile Sartoriale 2024
18 Luglio 2024Il 26 Giugno 2024 nell’Area Verde dell’Istituto penitenziario di Rebibbia ha sfilato la collezione di abiti sartoriali maschili “Made in Rebibbia”, realizzata dai detenuti che hanno frequentato i primi anni del corso di taglio e cucito. Sono circa trenta, tra giacche, gilet, pantaloni e cappotti, i capi interamente realizzati dagli 8 detenuti allievi del corso e aspiranti sarti che per una sera sono stati anche indossatori. Il défilé è costituito da esclusive creazioni della collezione estiva e invernale “Made in Rebibbia” che racchiudono la proposta stilistica del laboratorio di Alta Sartoria sotto la guida esperta del Maestro sarto Sebastiano Di Rienzo, ex Presidente e Direttore della Scuola di cucito maschile dell’Accademia Nazionale dei Sartori. La finalità del percorso educativo, giunto ormai al sesto anno, è quella di contribuire al reinserimento sociale attraverso la formazione di figure professionali in grado di rispondere alle richieste del mercato. Segno tangibile di questo percorso è stata la possibilità, per uno dei detenuti, di uscire dal penitenziario per un completo reinserimento e lavorare a tempo pieno presso una sartoria.
“Made in Rebibbia. Ricuciamolo insieme” nasce nel 2017 dall’idea dell’ex Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, il Maestro Ilario Piscioneri, venuto a mancare nel 2018, per consentire ai detenuti di acquisire un mestiere e avere la possibilità di trovare lavoro in un laboratorio sartoriale, dopo aver scontato la pena. L’apprendimento dell’arte del cucito richiede pazienza, precisione, autocontrollo, doti importanti anche per realizzare un percorso di recupero e reinserimento.
Il progetto è reso possibile dalla collaborazione tra l’Accademia Nazionale dei Sartori guidata dal Presidente Gaetano Aloisio e l’Istituto penitenziario di Rebibbia Nuovo Complesso “Raffaele Cinotti” diretto dalla Dottoressa Alessia Rampazzi, che succede alla dott.ssa Rosella Santoro, grande promotrice dell’iniziativa.
Un sostegno fondamentale nel progetto è stato dato da BMW Roma, da sempre impegnata nel sociale sotto la presidenza di Salvatore Nicola Nanni, con l’avallo del Presidente di BMW Italia, Massimiliano Di Silvestre, il quale ha finanziato l’acquisto di materiale didattico e attrezzature. In ultimo, la partecipazione di Drapers, che ha fornito i tessuti, è stata di grande rilevanza.
All’evento, presentato e condotto da Myriam Fecchi, è intervenuto l’Onorevole Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, il Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori Gaetano Aloisio, il Maestro sarto dell’Accademia che ha curato l’attività didattica e Direttore della Scuola di cucito maschile Sebastiano Di Rienzo, Il Maestro e secondo vicepresidente Daniele Piscioneri, il Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia Massimiliano Di Silvestre, l’Amministratore delegato di BMW Roma Salvatore Nicola Nanni, e il Direttore della Casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso “Raffaele Cinotti” Alessia Rampazzi.
Un istituto, quello della Casa circondariale di Rebibbia , che sa guardare al futuro e che si mostra ancora una volta attento alle iniziative che mirano alla rieducazione, alla valorizzazione del talento e al reinserimento sociale dei detenuti.
L’evento non è solo una celebrazione della moda, ma anche un potente messaggio di speranza e rinascita. Attraverso il lavoro sartoriale, i detenuti possono esprimere la propria creatività e acquisire competenze utili per il loro reinserimento nella società. La sfilata di Rebibbia è un esempio concreto di come l’arte e la cultura possano contribuire in modo significativo al processo di riabilitazione e reintegrazione dei detenuti. In sintesi, l’Accademia Nazionale dei Sartori, con la sfilata a Rebibbia, ha dimostrato come la tradizione sartoriale possa essere non solo un simbolo di eleganza e stile, ma anche un potente strumento di trasformazione sociale.